I migliori album internazionali del 2019
Pond – Tasmania
La psichedelia della band australiana stavolta si mescola profondamente con il pop. Ne viene fuori un album sincero, concreto, curato e melodico.
James Blake – Assume Form
Sì…album differente con un impatto più diretto, i puristi potrebbero storcere il naso per i featuring hip-hop ma quando lo si mette in cuffia tutto il resto sparisce.
FKA Twigs – Magdalene
Che vogliamo dire di Tahliah? Pura arte mescolata a beat taglienti. Cantante, performer, ballerina. Artista completa!
Tyler, The Creator – Igor
Tyler torna con un disco meno rap e più ricercato nelle melodie e nelle basi che ti entrano in testa e restano lì.
Thom Yorke – Anima
Thom solista ci regala un grande album che parla di sensazioni, di atmosfere e di caos.
Bon Iver – i,i
Justin tira fuori dal cilindro un lavoro che mescola ogni genere sperimentato nel suo passato creando un capolavoro pop con un’anima soul.
Lana Del Rey – Norman Fucking Rockwell!
Poco da dire. Fan, critica e chiunque abbia ascoltato con vero interesse quest’album lo ha apprezzato. Chapeau!
Brittany Howard – Jaime
Una delle voci più belle del panorama mondiale. Soul, funky, catchy e molta passione.
Sharon Van Etten – Remind Me Tomorrow
Sharon lascia la sua comfort zone acustica lanciandosi in un album sperimentale più incisivo ed immediato dove l’amore prende il sopravvento.
Helado Negro – This Is How You Smile
Uno dei dischi più avvolgenti e posati dell’ultimo decennio. Un ensemble tra inglese, spagnolo e synth-pop che riempie le orecchie di leggerezza.
Mannequin Pussy – Patience
Il disco punk-rock con voce femminile più riuscito dell’anno con urla e bordate hardcore corti ed efficaci che si alternano a veri e ben riusciti acuti pop-rock mai banali.
Blanck Mass – Animated Violence Mild
John ci prende gusto a spaccarci i timpani e gli riesce benissimo.
Billie Eilish – When We All Fall Asleep, Where Do We Go?
La giovane promessa della musica mondiale stupisce tutti con un debut album degno di un’artista navigata.
Angel Olsen – All Mirrors
Angel posa la chitarra e amplia la propria band. Il risultato è un pop malinconico ma allo stesso tempo perfetto. Uno degli album dell’anno!
Danny Brown – uknowhatimsayin¿
Già dal titolo avevamo intuito che questo lavoro aveva del potenziale. Danny è un trasformista, riesce al passare dal rap sentimentale a quello old school senza perdere il suo tocco.
The Comet Is Coming – Trust in the Lifeforce of the Deep Mystery
Due lavori in studio in tutto il 2019 per il terzetto inglese. Tanta freschezza!
DIIV – Deceiver
Le dipendenze dei membri della band sfociano in un disco spettacolare. La malinconia viene spazzata via dalle chitarre.
Nick Cave and the Bad Seeds – Ghosteen
Nick Cave cerca di superare la morte del figlio Arthur con la sua musica. L’album non è sicuramente di facile ascolto ma la qualità è altissima come sempre.
Brockhampton – Ginger
5 dischi in 3 anni e non riescono a sbagliarne uno. Nel loro hip-hop si percepisce la fame, la rabbia di chi ha molto da raccontare e riesce ad esprimersi solo tramite la musica.
Black Midi – Schlagenheim
Hanno ricevuto critiche da tutti i puristi della musica ma loro suonano (male da dio) cit.
Fontaines D.C. – Dogrel
Anche quest’anno il post-punk si difende alla grande con la band di Dublino.
Slowthai – Nothing Great About Britain
Il ragazzino riceve il testimone del grime dal maestro Skepta. Nel suo album viene raccontata la vera anima dell’Inghilterra. Criminalità e disagio sociale visti dagli occhi di un giovane.
(Sandy) Alex G – House Of Sugar
Il perfetto manuale del cantautore. Imparate da Alexander.
Vampire Weekend – Father of the Bride
Diciotto canzoni, molte delle quali molto brevi, che rappresentano la giocosità, spontaneità e rilassatezza della band.
Big Thief – U.F.O.F.
Anche loro rientrano tra le band che hanno fatto più di un album in un anno. La band americana è riuscita a mettere d’accordo tutti con il loro folk-rock.